GERALD HEYWARD DrumClub Dicembre 2006

Paolo Sburlati 01 dic 2006
Gerald Heyward è un batterista indipendente che ha avuto la fortuna di suonare con alcuni dei più grandi nomi del circuito R&B internazionale: Mary J. Blige, Blackstreet, Puff Daddy, Janet Jackson, Michael Jackson, Natalie Wilson, Coolio, Monica, Missy Elliot, Beyoncè, Destiny’s Child, Rob Thomas, Brandy sono alcuni illustri personaggi.

La scena urban americana è casa sua e il 2004 è stato il suo anno di consacrazione: con il lavoro in studio di registrazione per l’album Dangerously In Love di Beyoncé e con il mostruoso successo del singolo Crazy In Love e poi nel tour mondiale sempre con l’artista di colore. (Tour dal quale è stato peraltro prodotto un dvd live).

Poi è stata la volta di un acclamato lavoro con Rob Thomas (cantante dei Matchbox Twenty) per il suo primo album da solista e, successivamente, del lavoro con le Destiny’s Child (2005). Ulteriore grande successo e poi il concerto di beneficenza per l’Aids di Beyoncé, in presenza di Nelson Mandela. Concerto avvenuto a Cape Town e ripreso da MTV.

Gerald Heyward, ormai lo abbiamo capito, è uno dei batteristi R&B più richiesti ed è anche un cristiano redento; ha suonato ...
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info intervista

GERALD HEYWARD
infatti per Terry Santiel, Sylk, Faith, Blake English, Isaac Phillips, Paul Foley, Stuart Brawley, St. Paul Sounds of Praise Chorale, Joe Wilson, Melvin Smith, Philip Henry, Larry Gold, Reginald Dozier.

Gerald Heyward è un batterista giovane, non se la tira per niente ed affronta a muso duro l’assalto dei quindicenni che gli chiedono l’autografo. Noi lo incontriamo allo stand di Remo dello scorso Namm di Los Angeles. Gerald firma decine e decine di pelli messe a disposizione dei fans da Remo; dopodiché riceve l’omaggio di sua maestà Johnathan Moffett, celebre batterista R&B che non necessita di presentazioni. Che dire di più? Noi lasciamo che a parlare sia lui...

Sei stato molte volte in Italia?
Molte volte. Sono stato in Italia con Destiny’s Child, Mary J Bleige, Beyoncé ed altri artisti.

A proposito di Beyoncé, come sei entrato in contatto?
Beyoncé mi aveva visto suonare con Mary J Blige, un’artista molto importante negli Stati Uniti, le sono piaciuto e mi ha chiamato a suonare con lei. Da Beyoncé sono passato a suonare con le Destiny’s Child e poi con Rob Thomas, il cantante dei Matchbox Twenty. Ho fatto il suo primo disco da solista.

E tu quando lo fai un disco solista?
Non è ancora il momento, ho troppi impegni. Forse un giorno, chissà.

Come ti poni nel momento in cui ti ritrovi a suonare con questi cantanti famosi? Spesso è più una questione di impatto visivo che musicale, è così?
Ogni artista è diverso, ognuno di loro ha le sue esigenze. Ecco perché solitamente proviamo molto. Dunque, devo essere di mentalità aperta e devo saper imparare in fretta. E tutto cambia molto in fretta, oggi. Ognuno vuole un certo feeling, un certo playing, certi accenti. Devi pensare veloce, capire al volo.

Le prove di solito durano molto?
Molto. Ogni particolare viene pensato e provato più volte e deve avere a che fare con lo spettacolo che si propone. Tutto deve essere perfetto.

Riguardo al tuo suono, come ti regoli?
Ho un tecnico che mi segue. Conosce il mio playing, il mio suono, ciò che mi piace e come sono impostato. Conosce le mie necessità, dunque mi aiuta e mi consiglia. Proviamo assieme le nuove soluzioni che lui trova in giro per me. E poi sa montare il mio set perfettamente: conosce le equalizzazioni necessarie per ottenere i suoni che ho in testa e sa far suonare bene i miei tamburi.

Il tuo equipment?
Tamburi DW, pelli Remo, piatti Zildjian, bacchette Vic Firth.

Passiamo ai dettagli?
La mia è una DW Collector’s Series nella versione Vertical Timber. Le misure sono le seguenti: tom sospesi 7”x8”, 8”x10”, 9”x12”. Tom a terra 12”x14”, 14”x16”, 16”x18”. Rullanti 7”x13” Edge e 5”x12” Edge. Ho anche un Collector’s in legno 6”10”, ma ha un suono speciale che uso solo in certi momenti particolari. Sui rullanti monto le cordiere PureSound. Sono eccellenti e molto sensibili, con qualsiasi tensione. Cassa 22”x22”. Finitura Burgundy sfumata dal nero su acero puro. Pedali DW 9000 singolo per cassa e hi-hat. Non uso il doppio pedale. Anche perché per quello che faccio io, non è richiesto l’effetto doppia-cassa. Piatti Zildjian e pelli Remo. Monto una combinazione di Remo Ambassador battenti e Remo Ambassador trasparenti come risonanti: è la migliore che ho trovato sinora, perché dà un suono fresco e aperto con le giuste armoniche. In studio ho sempre usato le Remo PinStripe, che sono controllate negli armonici e sviluppano un suono soffuso, ma ultimamente ho adottato le Emperor sabbiate. Sono leggermente più risonanti e hanno quell’armonico aggiunto che non disturba, ma rende il suono più pieno e rotondo. Le bacchette sono Vic Firth Signature Series realizzate appositamente per me. Pensa che mi hanno mandato un mucchio di bacchette, cinquemila tipi diversi.

Cinquemila?
Sì! Le ho provate tutte ed ho dovuto riferire che cosa mi piaceva di quelle bacchette: feeling, punta, dorso, impugnatura, lunghezza, tutto. Con le informazioni raccolte, hanno creato alla fine la bacchetta che piaceva a me. E’ stato un processo lungo, un lavoro enorme. E poi ho dovuto rimandare indietro tutte le 5000 bacchette! (risate)

E che bacchetta è venuta fuori?
Eccellente, davvero eccellente. In pratica è una 5B leggermente più larga nel dorso, quindi con più peso verso la punta e con un’impugnatura maggiorata in modo graduale. La punta è più corta, a goccia semicilindrica: rende meglio sui piatti perché aumenta l’impatto su una superficie ridotta. E’ in legno di hickory e l’hickory è il legno migliore per battere le pelli in mylar.

Come registri in studio?
Con Rob Thomas ho registrato con parecchie batterie differenti. Le tracce erano già state realizzate con la batteria elettronica: io ho dovuto rifarle con i tamburi, emulando i suoni che avevano campionato. E’ stato un lavoro lunghissimo, ma è tutta esperienza per me. Anzi, una benedizione.

E Beyoncé com’è sul palco?
Molto precisa, molto esigente. E’ una vera professionista. Alle sue spalle vi è una produzione potente ed organizzatissima: nulla è lasciato al caso. Lei è dolcissima, gentile e riesce a farti fare qualunque cosa. Sa bene ciò che vuole, è un’artista nata.

Mary J Blige?
Anche lei è un’artista determinata. Una persona diversa da Beyoncé però, un po’ più permissiva. Prova ore e ore i suoi balletti. E, musicalmente, è molto preparata. Beyoncé e Mary J Blige ti lasciano libero di esprimerti, purchè fai quel che dicono loro! (risate) A me piace suonare con loro: sono donne affascinanti, ti danno molta carica sul palco e sono inesauribili. Questo è il lavoro più bello del mondo.

Tu suoni anche con le Destiny’s Child, come fai?
Mi suddivido equamente (risate) ...secondo i loro impegni.

Sei beato fra le donne!
Mi do da fare! Devo mantenere il posto! (risate)

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