WARRANT “The Speed Of Metal”

Susy Marinelli 24 ott 2025
Portavoce europei del metal più spinto e veloce, i Warrant tornano dopo un break di undici anni: decisi, coesi e pronti per un nuovo decollo. "The Speed Of Metal" è la loro concreta dichiarazione di intenti...

Era da Metal Bridge (2014) che il quartetto di Düsseldorf non si faceva sentire, poi l’annuncio ufficiale e l’arrivo di "The Speed Of Metal" il 10 ottobre 2025 su Massacre Records e a quel punto, tutto è stato chiaro: i Warrant sono tornati. E più decisi che mai.

Nati a Düsseldorf nel 1983, i Warrant sono Jörg Juraschek (voce/basso), Thomas Klein (chitarra) e Lothar Wieners (batteria), a cui si aggiunge nel 1985 Oliver May (chitarra).
Non faticano a farsi spazio tra le heavy metal tedesche più rappresentative ed infatti, già nel 1985 mettono a segno dapprima un Ep (First Strike) e poi un album (The Enforcer) e con essi catturano classifiche e orde di fans.
Nello stesso anno sono in tour con i Warlock e la fama si dilata a macchia d’olio, poi succede che Oliver May abbandona ed i Warrant chiudono i battenti. A partire dal 1999 parecchi tentativi di riunirsi si avvicendano, ma vanno male, fino all’improvvisa notizia dell’uscita di Metal Bridge (2014): ...
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info intervista

Warrant
Marius Lamm
The Speed Of Metal
i Warrant sono tornati. L’album funziona ma lo smalto è venuto a mancare e una nuova pausa diventa inevitabile.

Oggi, undici anni dopo, i Warrant fanno un nuovo ritorno in scena con una nuova formazione e questa volta lo smalto c’è: "The Speed Of Metal", infatti, parla da sé sin dal titolo e la band teutonica mette sul piatto la ricetta di un power metal che non fa sconti a nessuno: assoli roventi, fraseggi filanti, ritmiche battenti, potenza, tiro, energia, e un suono possente e compresso, capace di traforare il mix.

E’ Jörg Juraschek a mantenere il comando e accanto a lui ci sono Michael Dietz (chitarra), in squadra dal 2015, Adrian Eric Weiss (chitarra) e Marius Lamm (batteria), entrambi in squadra dal 2022. Registrato e mixato ai Gernhart Studios di Troisdorf, con la produzione dello stesso Juraschek affiancato a Norman Jonas, "The Speed Of Metal" snocciola dieci tracce da levare il fiato, tra cui un’agguerrita cover di "Windy City degli Sweet" (1977) e quella "It’s Up To You" che gli stessi Warrant hanno composto nel 1988 ed ora interpretano con una dose di drive incisivo e maggiorato.

Seduto dietro i tamburi, Marius Lamm è il motore ritmico dei Warrant dal 2022, un batterista energico, determinato, dinamico, che certo non si risparmia. Tedesco doc, Lamm si forma al Drummers Institute di Krefeld, quindi all’ArtEZ di Arnhem e all’HFMT di Cologne. Cresce ad Essen, nella Germania settentrionale, e comincia a suonare a soli 11 anni. Si appassiona al rock più duro ed estremo, transita per i territori del punk e man mano allarga lo sguardo ai generi più diversi, jazz incluso.

Se Lamm esprime la potenza e solidità del suo drumming con i Warrant, la sua vocazione all’improvvisazione e alla sperimentazione lo porta nei territori del jazz più raffinato (con Dog Soup, 3HoKB, Haare Schneiden), ma anche negli habitat teatrali (con Tatraum Projekte Schmidt). Non solo: Lamm ricerca la sua espressione e dimensione di songwriter e confessa che oggi sta lavorando sul progetto che ha già battezzato Fellenblech.

Jörg Juraschek (vocal/bass) – Michael Dietz (guitar) – Adrian Eric Weiss (guitar) – Marius Lamm (drum)


Ciao Marius, partiamo con una domanda-chiave: come siete arrivati all’idea di far ripartire i Warrant dopo undici anni di pausa?
Dopo "Metal Bridge" (2014) i Warrant sono stati moderatamente attivi ed io sono entrato giusto nel periodo dell’epidemia. L’attività live era quindi penalizzata ed abbiamo deciso di concentrarci sul progetto nuovo-album che, alla fine, si è concretizzato. Ora "The Speed Of Metal" sta decollando!

Oltretutto, con questo disco i Warrant mettono sul campo una formazione ampliata dalla presenza di Adrian Eric Weiss alla chitarra: com’è andata?
Si è trattato di poter contare sulla maggiorata potenza data da una seconda chitarra e certamente della possibilità di Adrian e di Michael [Dietz] di alternare assoli, fraseggi, armonie e ritmiche, in un dialogo ricco e coinvolgente.

Dicevi di "Metal Bridge", come ne descriveresti i tratti caratteriali rispetto al nuovo "The Speed Of Metal"?
Credo che The Speed of Metal sia un disco più vicino alle origini dei Warrant. In Metal Bridge mancava l’attitudine a spingere e anche quelle tracce veloci con il suono più dirty... che invece stavolta sono tornate con prepotenza.

"Falling Down" è il singolo che avete scelto per presentare l’album: un brano che cavalca la potenza del metal, coniugata alla velocità esecutiva. Possiamo dire che, in buona sostanza, rappresenta lo spirito dell’album?
Jörg [Juraschek] tiene molto a questo tipo di matrice, senza dimenticare la fluidità e la fruizione dei pezzi dei Warrant. Lui, infatti, ascolta parecchie produzioni pop e punta su pezzi con una struttura precisa, sull’orecchiabilità, e ne è influenzato. Differentemente, io sono molto dentro lo spirito del punk.

Sono dieci i brani dell’album, di cui due non inediti: "It’s Up to You", composto dai Warrant nel 1988 ed ora con una maggiorata dose di drive, e la cover di Windy City, firmata The Sweet (1977): come mai queste scelte?
Jörg ha pensato che quei pezzi potessero tranquillamente inserirsi nella tracklist, dunque, ci siamo buttati a capofitto. Sono due pezzi medium-tempo che mi piacciono molto, anche perché si collocano in una scaletta così brutalmente veloce, dandole aria e respiro. A mio avviso è un fattore importante per la fruizione dell’intero album.

Cosa ci dici invece di "Scream For Metal"?
Che per me non è stato una passeggiata! Il basso cammina deciso e spedito e riuscire a stare dietro a quell’andamento così veloce e incisivo, mi è costato diverse settimane di pratica e di fatica.

Passiamo ai tuoi tamburi, che genere di configurazione utilizzi di solito?
Solitamente, floor 14” o 16”, cassa 20” o 22”, rullante, doppio pedale, mi abbastano e mi avanzano. Non ho bisogno dei tom con i Warrant. Spesso le persone non si aspettano in quel contesto un setup così essenziale, ma poi quando ci ascoltano si rendono conto che musicalmente parlando non manca nulla. Un setup del genere mi fa sentire libero di esprimermi dietro i tamburi. Spesso utilizzo parti della mia Tama Starclassic e come rullante il mio Yamaha Recording Custom in alluminio.

In quanto ai piatti sappiamo che prediligi gli spessori sottili. Ce ne parli?
In prevalenza utilizzo dei piatti artigianali che Silvio Morges realizza a Colonia (Germania) e spesso vi aggiungo un Meinl 18” Extra Thin Crash. Sono piatti con cui posso suonare tutto! Sono del parere che i piatti sottili siano adatti al metal semplicemente perché il suono ha un bell’attacco ed è controllabile anche quando li colpisci forte. Quindi non causano problemi: sul palco, in studio e durante il mixing.

Una domanda che non può mancare sulla nostra rivista: quali batteristi ti hanno influenzato su tutti?
Primo fra tutti Joey Jordison con gli Slipknot, quindi Travis Barker con i Blink 182.

Guardando al passato dei Warrant, non si può non menzionare il loro Ep di debutto, "First Strike", 1985. Qual è la tua opinione riguardo al suono della band di allora?
Per me First Strike è assolutamente fantastico! Ero giovane perché lo ascoltassi al momento della sua uscita, ma posso dire di averlo fatto dopo. Anzi, non è passato molto tempo dall’ultima volta. Adoro il suono grezzo e l’ingenuità frizzante di quel disco: a mio parere c’è molta passione lì dentro e grande entusiasmo.

Torniamo al presente: alla fine di settembre avete iniziato il 2025 tour partendo dalla Germania per poi passare a Belgio, Cecoslovacchia, Grecia e Portogallo... come ti sei preparato per affrontare il palco?
Provare i brani in sé non è stato un problema, la questione semmai è mantenersi in forza, fisicamente ed emotivamente. Per affrontare uno show dei Warrant ci vuole un sacco di resistenza e posso garantire che tutta l’energia che ci metti e lo sforzo che fai ogni sera te li senti addosso il giorno dopo.

Ultima domanda, Marius... i Warrant sono usciti e tornati in scena più di una volta: cosa dici? Stavolta la reunion durerà a lungo?
La band così com’è adesso funziona a meraviglia. Siamo tutti in sintonia e abbiamo già fatto parecchi concerti fantastici. Sì, credo proprio che stavolta i Warrant andranno avanti per molto, molto, tempo.























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