JASON BONHAM LED ZEPPELIN EXPERIENCE

Sayre Berman 26 apr 2020
Jason Bonham e la sua Led Zeppelin Experience, stanno celebrando un anniversario importante: “40 anni fa esatti, i Led Zeppelin erano in tour negli Stati Uniti!” – esclama sorridente.

Affezionato al marchio DW Drums sin dal 1987, oggi il brand californiano accontenta Jason Bonham, realizzando per lui una replica del kit in acciaio (stainless steel) che utilizzava suo padre John: “è stata l’ultima batteria con cui ha suonato mio padre ed ha il sound che cerco da anni!” – spiega Jason.
Una questione di familiarità… Difatti, Jason, aveva già utilizzato un kit simile nel 2002 suonando con i restanti membri dei Led Zeppelin. “Avevo persino posizionato i microfoni come faceva mio padre ma, secondo voi, lo avevano notato? Nossignore!” [ride]
Continua Jason: “Chiesi loro, ‘avete notato che ho lo stesso kit di mio padre?’ La risposta? ‘Pensavamo che usasse una batteria arancione!’ A quel punto ho dovuto rinfrescar loro la memoria spiegando che l’ultima volta in cui avevano suonato tutti insieme, mio padre non aveva utilizzato la sua Vistalites. Diciamo che non si soffermano molto sui dettagli come magari faccio io!” [ride]

In effetti, ammette Jason: “cerco sempre di far quadrare le cose, di essere preciso e ...
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LED ZEPPELIN EXPERIENCE
JASON BONHAM
di guardare il dettaglio… E pensare che, durante le prove, i ragazzi [Jimmy Page, Robert Plant e John Paul Jones] mi avevano detto ‘Suoni molto meglio quando non ti sforzi di essere tuo padre a tutti i costi! Assomigli molto a lui quando ti rilassi e non ci pensi: sii naturale!’ Così ho imparato a lasciarmi andare, anche se, ovviamente, il kit fa ancora la differenza. Mi impegno quotidianamente per raggiungere un buon livello, un tocco adeguato… mio padre, quando suonava la mia batteria giocattolo, la faceva sembrare vera. Dunque sta tutto nel tocco!”

Il kit di Jason Bonham non è il più semplice da accordare: “se vogliamo compararlo con la Vistalite, ti dico che hanno un punto ben preciso in cui l’accordatura risulta perfetta: se riesci a trovarlo, allora sei a cavallo. Chris Huwiler, il mio drumtech, accorda i miei tamburi, mentre io provvedo alla successiva accordatura fine. Ci conosciamo da tanti anni ed io mi fido ciecamente di lui! Se fosse necessario suonare al volo subito dopo il soundcheck, senza che io mi sia seduto dietro i miei tamburi, lo farei senza alcun problema…L’unico problema, visto che lui lavora anche con altri batteristi, è che talvolta pensa che il mio rullante debba suonare come quello degli altri. Allora mi siedo dietro i miei tamburi e ricerco quel punto preciso dell’accordatura, quel suono che mi riposta a casa. E così dico a Chris: ‘Ehi, guarda che non siamo i Red Hot Chili Peppers… non abbiamo bisogno di quel suono piccolo e appuntito!” [ride]

Riguardo alle pelli Jason dichiara: “quando avevo 15 o 16 anni, Phil Collins mi disse che le sue pelli da 8” e da 10” erano le Diplomat. Poi era passato alle Ambassador ed infine alle Emperor. Se pensi al diametro dei tamburi, ti accorgi che le pelli hanno bisogno della misura ideale per suonare al meglio: certo, su un tamburo di grosso diametro ci puoi mettere una pelle spessa, ma devi pensare che puoi ottenere lo stesso tipo di sound con un tamburo più piccolo su cui monti una pelle più sottile. Phil aveva ragione: devi fare attenzione alle misure dei tamburi! Molti batteristi non ci pensano ma sono aspetti molto importanti… l’accordatura è tutto per trovare il proprio sound. Phil ha il suo sound, mio padre aveva il suo sound… tutti i batteristi più grandiosi hanno il loro sound!”

E riguardo ai fusti? Risponde Jason: “anche i fusti hanno un ruolo fondamentale quando si tratta di accordare un kit alla perfezione. I kit in acciaio vogliono una accordatura più stretta, poiché se la tiri troppo rischi di uccidere la risonanza… quindi, è meglio stare un po’ indietro in questi casi…”

Riguardo agli accessori per il drumkit, Jason Bonham non può fare a meno del suo porta-bicchieri della Vater: “mi ha salvato in più di un’occasione: non mi devo più sbilanciare per raggiungere il mio bicchiere mentre suono. Naturalmente, se lo installi sullo stand dell’hi-hat, devi ricordarti di bere un po’ prima di iniziare a suonare, altrimenti rischi di rovesciare tutto per terra!”

Riguardo agli stand per i piatti, Jason dichiara: “anche i supporti dei piatti hanno la loro importanza in un drumkit ed io mi trovo bene con quelli con il quick release. Inoltre, adoro i battenti leggermente più lunghi, adattabili alle casse da 26”: un battente di misura standard non arriverà mai al centro preciso della cassa. Hmmm… forse è per questo che il sound di mio padre è così fantastico… il suo battente non raggiungeva il centro preciso della cassa della sua Speed King. In più, utilizzava bacchette non così lunghe e le teneva verso la punta! Hmmm… mi sa che devo riflettere bene su queste cose!”

Da poco Jason Bonham è rientrato nel roster Paiste: “non abbiamo urlato ai quattro venti il nostro “matrimonio”, ma la gente se ne è resa conto da subito, anche perché il sound lo riconosci all’istante quando utilizzi i piatti Paiste. Eric [Paiste] mi ha mostrato la copia originale dell’ordine che aveva fatto mio padre… mi ha sorpreso leggere quali tipi di piatti aveva scelto: molto quieti. Tuttavia, pensando a come si registrava in studio allora… quando il balance dei suoni di un kit era di vitale importanza, capisci tante cose. Come il fatto che se l’hi-hat era troppo alto come volume, i tamburi finivano per non respirare. Ho impiegato 40 anni per apprendere a fondo questa lezione… Se invece parliamo del live, allora la storia cambia: mio padre utilizzava i Paiste 2oo2 perché tagliavano molto il suono: allora non venivano impiegati così tanti microfoni per la batteria come accade oggi. Tornando allo studio di registrazione, utilizzava piatti con non molto volume e, anche se pare incredibile, lui non utilizzava piatti di grosso diametro. A parte il ride da 24”, utilizzava soltanto crash da 16” e 17”. Nel 1979 ci aveva aggiunto un crash da 20”. In pratica, utilizzava due crash, un ride, un hi-hat, un tom e due floor. Era questo il suo setup…”

E’ in previsione un tuo piatto signature, giusto? Risponde Jason: “ho promesso a Paiste che faremo il mio signature ed infatti ci stiamo lavorando su. Stiamo anche pensando al logo, che andrà miscelare quello degli Zeppelin con la tripla-0, con la scritta 2oo2. Oggi sarebbero i piatti preferiti di mio padre..”

DRUMKIT
DW Drums Stainless Steel Shells 10”x14” Rack Tom – 14”x16” Floor Tom – 16”x18” Floor Tom – 14”x26” Kick Drums – Nickel Hardware 9500TB Hi-Hat Stand – 8002 Double Bass Pedal – 9701 Low Boom Ride Cymbal Stand – (2x) 9710 Straight Cymbal Stand – (2x) 9300 Snare Stand – 9100 M-Throne

SNARE & TIMPANI
Ludwig 6,5”x14 Chrome Over Brass Snare – Ludwig 26” Timpani Standard Series

CYMBALS
Paiste – 15” 2oo2 Sound Edge Hi-Hat – 22” Formula 602 Thin Crash – 24” 2oo2 Ride –
20” 2oo2 Crash – 38” Symphonic Gong

HEAD & STICKS
Remo Drumheads – Tom (top): Controlled Sound Smooth White w/Black Dot – (bottom): Clear Ambassador – Snare (top): Emperor X Coated – (bottom) Ambassador – Kick (beater): Powerstroke 3 Clear Ambassador – (resonant): Starfire Chrome. (Occasionalmente, un Ambassador Smooth White sulla pelle risonante ma senza il foro).

ProMark Sticks – Rock Maple Jason Bonham SD531W

ACCESSORIES
Rhythm Tech RT7420 Hat Traick Tambourine II – (2x) Roland BT-1 Bar Triggers – Roland SPD-SX Sampling Pad – Roland PD-8 – Boss FS-5U Footswitch

Testo e foto di Sayre Berman
Traduzione di Paolo Pavone

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