Dave Lombardo diavoli si nasce!

Maurizio De Paola 09 set 2016
E' vero che, di norma, il Diavolo è sempre meno brutto di quanto lo si dipinge ma, in genere, ci si aspetta quantomeno una certa corrispondenza tra quello che uno è e quello che cerca di essere. Dave Lombardo no. Colui che è stato l'anima propulsiva del gruppo probabilmente più violento - dal punto di vista fonico - di tuttii i tempi e cioè gli Slayer, si rivela non solo essere una persona estremamente calma e gentile ma anche completamente refrattario a tutti i giudizi espressi su di lui e sul suo modo di suonare. Considera il suo stile solo modesto artigianato e pensa che tutti potrebbero fare lo stesso con un pò d'esercizio, ma il problema è che non lo dice soltanto: lo pensa anche.

La carriera di Lombardo inizia agli albori degli anni ottanta, quando, rispondendo ad un annuncio nella sua scuola, conosce Tom Araya e si unisce alla sua band, che allora proponeva un repertorio basato quasi esclusivamente su covers dei Judas Priest e dei Venom.

Con l'ingresso dei due chitarristi, Kerry KIng (per qualche tempo anche con i Megadeth) e Jeff Hannemann, la formazione esordisce nell'83 con il brano "Aggressive Perfector", incluso in una compilation ...
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Dave Lombardo
di band esordienti, "Metal Massacre", che ottiene un inaspettato successo di vendite e consente a tutte le band presenti di trovare rapidamente un contratto discografico. Il primo album "Show No Mercy" esce nell'84 ma è accolto tiepidamente dal pubblico, sebbene mostri già in embrione tutte le devastanti caratteristiche che faranno la fortuna dello Slayer sound: violenza, ritmiche serrate e sparate via come getti di lanciafiamme e, soprattutto, il drumming incontrollabile di Dave Lombardo. Tale stile procura gloria alla band soprattutto nelle infuocate esibizioni dal vivo che le vangono l'adorazione scontinata di un ristretto ma ultra fanatico circolo di fans, al punto che l'album successivo, "Hell Awaits", viene immesso sul mercato dopo pochi mesi dall'esordio e quasi in contemporanea con un live, "Live Undead", che sconvolge la scena rock americana in quanto a violenza esecutiva e brutalità d'impatto. Gli Slayer sono, insieme a Metallica, Megadeth e Exodus, la punta di diamante del fenomeno trashmetal che, però, con loro assume decise connotazioni sataniche e inquietanti.

L'iconografia della band procura loro una fama che va al di là dei pur rilevanti meriti musicali e le censure si sprecano mentre il fanatismo dei fans cresce in maniera esponenziale. La consacrazione avviene con il successivo "Reign In Blood", uno degli album più feroci e devastanti nella storia della musica. Con Lombardo, la batteria assume definitivamente il ruolo di killer machine, arma da guerra di potenza irrefrenabile, che spara i suoi colpi a velocità impressionanti e senza perdere un millesimo di battuta. Sì, perché il drumming di Dave Lombardo è un'esasperata miscela di mitragliate in doppia cassa alternate a improvvisi e pesantissimi rallentamenti in cui le chitarre di Hanneman e King martellano ossessivi e monotoni riff in scale dissonanti e la batteria esplode in una miriade di rullate isteriche come nelle forsennate "Angel Of Death" e "Piece By Piece".

Il seguito che si conquistano gli Slayer è tanto numeroso quanto intransigente ma la pressione del business si fa troppo forte per un carattere timido e introverso come quello di Lombardo che abbandona i comagni, sostituito per qualche tempo dall'ex Whiplash Tony Scaglione. Constatata, dopo qualche show, l'assoluta incapacità di Scaglione di ricordare anche lontanamente i rabbiosi deliri percussivi del suo predecessore, Araya e soci si fanno in quattro per convincere Lombardo a tornare con loro e alla fine riescono nel loro intento, con la clausola, però, che la sua fidanzata Sandra, sia autorizzata a venire sempre in tour (!).

Nel 1988 esce "South Of Heaven", l'album che proietta la formazione californiana nelle zone alte delle classifiche americane, evento impensabile per una band così estrema come gli Slayer. All'apice della popolarità, gli Slayer vanno in tour con Judas Priest, Megadeth, Testament e Dave Lombardo viene sempre più indicato da molti come un caposcuola del nuovo modo di "aggredire" la batteria di cui si fanno epigoni altri emeriti massacra-tamburi come Tom Hunting e Gene Hoglan. Ma sono, comunque, in pochi a non riconoscere a Lombardo il possesso di una tecnica spaventosa e una padronanza dello strumento più unica che rara. Il suo stile di vita sobrio e familiarista fa, però, a pugni con gli eccessi e le violenze di cui si rendono protagonisti gli altri, entrati oramai in un ingranaggio spettacolare e affaristico in cui sono anche prigionieri dei personaggi da loro stessi creati.

L'inevitabile rottura avviene nell'estate del 1992 quando, dopo aver promesso a Lombardo una pausa dagli impegni per consentirgli di prestare le sue cure alla moglie incinta, gli altri componenti prendono accordi per partecipare alla data inglese del festival Monsters Of Rock, insieme a Iron Maiden, Skin Row e Wasp. Lombardo rifiuta e viene rimpiazzato in meno di ventiquattr'ore da Paul Bostaph (ex Forbidden). Mandati definitivamente al diavolo i suoi ex compagni e presosi una pausa di riflessione, fonda dopo qualche tempo i Grip Inc. insieme al chitarrista Waldemar Sorychta e al cantante Gus Chambers. Lo stile dei Grip Inc. è più quadrato e "colto" rispetto a quello epidermico e folle degli Slayer al punto che Dave Lombardo, con il passare degli anni, si dà sempre di più a un drumming quadrato e lineare, preferendo concentrarsi sull'aspetto compositivo, piuttosto che sull'esibizione tecnica sfrenata, come spesso gli accadeva negli Slayer.

Dave, ti dispiace se parliamo un pò degli Slayer?
No, per niente. Chiedimi quello che vuoi.

Ti senti ancora con loro o hai chiuso tutti i rapporti?
A dire il vero, non sento più nessuno di loro da un pò ma non ho inimicizia nei loro confronti, se è questo che vuoi sapere. Ognuno ha il diritto di fare le proprie scelte nella vita. Io ho fatto le mie e loro altrettanto ma non mi sembra ci sia niente di strano in questo.

Qual'era la cosa che ti piaceva di più negli Slayer? E quella che ti piaceva meno?
Be', mi piaceva il fatto che facessimo della musica veramente di qualità, che la gente apprezzava molto.
Ho sempre riconosciuto che Tom e gli altri avevano doti compositive non comuni e riuscivano sempre a creare cose eccellenti. Tieni conto che, quando noi iniziammo, facevamo una musica così estrema che nessuno voleva passarci per radio e MTV non ha mai fatto vedere un nostro video fino al '91. Non mi piaceva, invece, l'atmosfera che c'era dentro il gruppo: si parlava poco, anzi quasi niente. L'unica cosa che interessava agli altri era suonare e basta. Una volta finite le prove, ognuno a casa sua a riascoltare quello che avevamo appena registrato. Diventò un'ossessione ma, del resto, ci eravamo costruiti addosso un personaggio che, prima o poi, ci avrebbe soffocato. Agli altri interessava solo fare dischi e andare in tournée ma, secondo me, nella vita ci sono anche tante altre cose che non puoi mettere da parte sono per un concerto in più.

Alludi alla partecipazione del gruppo al Monsters Of Rock di Donington del '92?
Sì, ma quello non fu l'unico episodio. Il problema vero era che Tom, Kerry e Jeff non dicevano mai di no a nessuno, Chiunque venisse a proporgli di suonare anche nel buco più fetente del mondo, per loro era un tipo cool. Gli interessava l'adorazione dei fans, vivere sempre in tour-bus e non rimanere mai fermi nello stesso posto. Era una situazione che, a lungo andare, sarebbe entrata in conflitto con il mio modo di vedere le cose.

Cos'è più importante nella vita per te?
La mia famiglia, il vivere bene per me e per i miei figli. Avere spazi verdi e non essere stressati da un lavoro che ti schiaccia. Sembrano cose banali ma non lo sono.

Sicuramente non sono molto in linea con l'immagine classica della rockstar ribelle e selvaggia...
Vedi, quando formammo gli Slayer, una cosa su cui eravamo tutti quanti d'accordo era che non sopportavamo tutte quelle band che suonavano solo per potersela tirare, che inseguivano il successo per quanta droga e parties potevano procurarsi con esso. Non mi sono mai piaciute le glam-bands che fanno di tutto pur di entrare nel business perché pensano che sia il Paradiso; è una cosa da adolescenti imbecilli, pieni di complessi e frustrazioni. Volevamo essere una band seria, che seguisse un proprio filo logico, che faceva quello che voleva e non si lasciava manovrare da nessuno. Tutto sommato, il thrash metal è nato proprio perché c'era tanta gente che si era stufata dei Def Leppard o dei Ratt. Con il passare del tempo, però, mi sono reso conto che lo show-business è una bestia che non puoi controllare. Ti impongono ritmi di lavoro sempre più stressanti e passi giornate o settimane intere vedendo solo i tuoi compagni e il tuo manager. C'è sempre una photo-session da fare, un brano da registrare, un'intervista, lettere a cui rispondere, un sacco di problemi di ogni genere. Poi, mi dicono anche che dovrei essere contento di tutto ciò...

Come si conciliava la tua indole tutto sommato tranquilla e pacifica con l'immagine "satanica" e, a volte, ambiguamente nazistoide del gruppo?
Satanica?!! Perché satanica? Non siamo mai stati una band satanica!

Dai, Dave. Non mi prendere in giro...
No, ti sbagli. Se leggi attentamente i nostri testi non ci troverai nulla di satanico. Solo crudeltà, violenza, morte, ma era il nostro modo di parlare per metafore.

Ma se sul palco arrivavate con una gigantesca aquila d'acciaio e croci capovolte un pò dappertutto...
Sì, ma era un modo per attirare l'attenzione. All'inizio, se non avevi almeno una croce capovolta, non eri nemmeno considerato uno dell'heavy metal. Negli anni ottanta, l'heavy metal ha battuto tutti i record per oscenità gratuite e iconografie stupide e non nego che tra i nostri fans ce ne fossero molti che ci vedevano come un gruppo satanico o fascista; forse anche loro avevano queste idee ma non sono responsabile di quello che c'è nella testa di chi ci segue. In ogni caso non penso che gli Slayer possano essere confusi con gli Obituary e i Deicide. Quelle sono davvero band sataniche!

Che dichiarano sempre di essersi ispirate agli Slayer!
E che ci posso fare (ride)?... Si vede che non hanno capito nulla della nostra attitudine, del nostro modo di pensare. Questi sono gruppi che più che a noi, si ispirano ai Guns'n'Roses, anche se non lo vogliono ammettere. Io non ho mai considerato giusto andare in giro con una calibri 38 in tasca come fa Axl Rose; la trovo una delle cose più odiose e pericolose che ci siano e ogni anno muoiono tantissime persone per colpa di idioti del genere. Gli Obituary e i Deicide evidentemente non lo considerano sbagliato. Secondo te, a chi si ispirano?

Effettivamente... cambiamo argomento e parliamo un pò del tuo stile batteristico e della tua evoluzione stilistica. Con i Grip Inc. ti sei orientato verso un drumming essenziale rispetto all'assalto senza tregua che ti contraddistingueve negli Slayer. Sei d'accordo su questo?
E' la musica dei Grip Inc. ad essere più "pensata" e riflessiva. Negli Slayer, stare dietro alle ritmiche devastanti di Kerry e Jeff significava fare un incredibile superlavoro dietro i tamburi. Non potevano esserci buchi o cali di tensione perché tutto doveva essere al massimo, tirato allo spasimo. "Reign in Blood" durava meno di trenta minuti proprio per questo: sarebbe stato impossibile dargli un'uguale intensità in un tempo maggiore. Nei Grip Inc., collaboriamo di più e cerchiamo di creare atmosfere più articolate, più complesse.

Ci dedichiamo di più all'impatto emotivo che a quello fisico e anche il mio drumming va di pari passo. In genere è Gus (Chambers, il cantante NDA) a darci una linea vocale e lì interveniamo noi altri. Negli Slayer, il sistema di lavoro era completamente diverso. Jeff e Kerry si vedevano e tiravano giù una quantità incredibile di riff, registrando tutto su una cassetta che facevano avere a me e a Tom il quale, in meno di due giorni, ci aveva già messo i testi sopra. Io non potevo fare altro che adeguarmi ai loro ritmi. Non ne sono pentito perché questo ci ha consentito di produrre musica veramente buona, ma a volte sentivo molto la mancanza di un vero rapporto umano tra musicisti, di un normale scambio di opinioni ed esperienze.

Sei considerato un punto di riferimento per moltissimi batteristi di metal estremo o, comunque, per un pubblico avvezzo a certe sonorità molto potenti e violente. Chi è il tuo batterista preferito tra quelli che sono venuti dopo di te?
Be', ti debbo dire che - in ogni caso - i complimenti che apprezzo di più e mi fanno più piacere, sono quelli che vengono da persone estranee all'ambiente heavy metal. Ho conosciuto qualche mese fa un batterista jazz, Ernie Johnson, di cui non sapevo nulla se non che era un noto turnista, e lui mi ha detto quanto apprezzava il mio modo di usare il rullante e di scandire il tempo con il ride invece che con il charleston. Oggi molti batteristi fanno l'errore di pensare a fare più rumore possibile ma senza un criterio preciso. Salvo Gene Hogland che ha un'eccezionale preparazione tecnica ed è una persona stupenda.

Quanto ha aiutato i Grip Inc. l'essere "la band di Dave Lombardo"?
Poco meno di quanto si creda. All'inizio, forse, ma non credo ci avrebbero fatto fare tre album se la nostra musica fosse stata scadente o approssimativa. Almeno, mi piace credere che sia così (ride)...

Per concludere, la tua batteria preferita...
Sicuramente la Tama Starclassic. Cassa da 22", rullante da 8" e tamburi da 14", 16" e 18". Pedali DW 5000 e bacchette Vic Firth. Come piatti ne ho tantissimi di diverse marche ma preferisco i Paiste e i Meinl. Con gli Slayer usavo anche gli Zildjian ma poi ho cambiato il suono del mio strumento, oltre che una parte della mia vita!!

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