DARWIN "Distorted Mirror"

Rossana Pasturenzi 27 ott 2025
Anzitutto una doverosa introduzione: DarWin è il duo nato nel 2015, costituito dal leggendario Simon Phillips dietro i tamburi e dal celebre chitarrista elvetico che battezza l’organico con il suo nome.
Un viaggio, il loro, attraverso l’espressione e l’esplorazione del groove che lambisce il terreno più fertile del prog/rock, fatto di ritmi, melodie e armonie sublimi che galleggiano come in una danza, conditi da pathos a profusione e, naturalmente, da un talento esecutivo che non necessita di presentazioni.

Mohini Dey, la bassista già con Steve Vai, Guthrie Govan, e vera forza della natura, si affianca a DarWin e Phillips e, a quel punto, il trio diventa il fulcro del progetto, nella cui orbita andranno a gravitere musicisti tra i più noti e raffinati dell’area prog/rock: Derek Sherinian, Matt Bissonette, Billy Sheehan, Guthrie Govan, Andy Timmons, giusto per fare qualche nome.

Uscito il 26 settembre 2025, Distorted Mirror è il nuovo album dei DarWin e questa volta accanto al trio DarWin-Phillips-Dey ci sono Matt Bissonette (lead vocal/lyrics), Greg Howe (guitar), Derek Sherinian (key) e Andrew Freeman (vocal) ad aggiungere benzina al fuoco.

E’ curioso il titolo del nuovo disco, letteralmente ‘specchio rotto’: “Non si tratta certo della distorsione del suono...” – ha spiegato Phillips ...
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DarWin
Distorted Mirror
OoS/Phantom Recordings
– “ma ha a che fare con la storia che la musica racconta: uno sguardo sulla vita distopica ormai sempre più reale. Distorted Mirror parte da dove Five Steps On The Sun aveva lasciato: abbiamo trovato un flusso di idee che ci stimola e ci fa concentrare sempre di più e credo che il risultato e il riscontro dell’audience ne siano una prova...”

Come ha detto Phillips, Distorted Mirror riprende da dove Five Steps On The Sun dello scorso anno ha lasciato, improntato su una miscela di rock/prog spalmata in un viaggio di otto tappe, carico di groove martellanti, melodie intricate e un virtuosismo senza pari. Dallo spettacolare strumentale di apertura, Rising Distortion, alla traccia che dà il titolo all’album; da Man vs. Machine (il singolo che si è guadagnato oltre 450.000 streaming su Youtube) a 33rd Century Man che tanto echeggia beat e vibe di Simon Phillips con i Toto.
E ancora: da Cry A River e il suo metronomico fast-tempo, a Lopphole, il poliedrico brano che è un racconto “sugli antichi conflitti che rialzano la loro brutta testa...” – come ha spiegato DarWin. “Ho immaginato un giovane che non aveva altra scelta che imbracciare le armi e il peso emotivo che tale azione gli procurava...” I pattern circolari della chitarra acustica di DarWin sottolineano la narrazione di “questa storia che si ripete...”, il microfono finisce nelle mani di Andrew Freeman affiancato a Matt Bissonette, mentre la pulsazione del basso della giovane Dey si incolla alla perfezione al drive di Simon Phillips dietro il drumkit: “Suonare con Mohini è fantastico!” – ha detto Phillips – “E mi permetto di aggiungere che non è difficile suonare con musicisti grandiosi, ma è un piacere e un vero onore per me. Diciamo che le cose si complicano quando ti ritrovi invece a suonare con musicisti non così bravi come lei!”

Tutto affascina, coinvolge e sconvolge nel disco – il feel, la coesione, il virtuosismo – e la jam alla fine di Winter Fare ne è una prova ulteriore: Darwin, Phillips e Dey, sfoderano tiro e pathos da vendere, chiamando Greg Howe a infarcire la performance dei suoi solismi più raffinati e gustosi.

Non c’è che dire, con questa nuova prova discografica i DarWin fanno ben capire che c’è ancora tanta benzina nel serbatoio.

Simon Phillips (nato a Londra il 6 febbraio 1957) è il co-produttore insieme a DarWin del progetto nato nel 2015 in modo del tutto casuale, ma che invece ha preso corpo e forma nel corso del tempo, condividendo quel talento, quell’interplay e quella musicalità che hanno generato capitoli discografici di alto lignaggio; se Origin Of Species (2018), A Frozen War (2020) e Unplugged (2021) la dicevano già lunga sullo spirito e le intenzioni dei DarWin, Five Steps On The Sun (2024) e il nuovo Distorted Mirror lo hanno dimostrato a lettere cubitali. Come ci si aspettava, Phillips riesce nell’arte del far crescere e maturare ancora di più la musica di DarWin, accendendo i riflettori sul suo drumming tanto preciso quanto geniale.

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