Patrizio Pirrone entra nella Canopus family!

Redazione 06 ott 2016
Estroso, solare e multiforme… Questi tre aggettivi restituiscono appieno il drumming di Patrizio Pirrone (in arte Patrick O’Leary, in ricordo di suo nonno originario dell’Irlanda).
Nato a Marino (Roma), classe 1986, Patrizio prende a sedersi dietro i tamburi molto presto; studia con i suoi insegnanti e pratica per ore, ogni giorno, supportato da metodici didattici diversi: su tutti, quelli di Tommy Igoe, il batterista che adora. Dopodiché si trasferisce negli Stati Uniti, dove affina il suo drumming.

Rientra in Italia e poco dopo ha un’illuminazione: riportare in vita il jukebox che un tempo era nei bar, metterlo sul palco per vestire la scenografia, e trasformare la band in un jukebok… in carne e ossa! L’originalità del progetto attira subito l’attenzione dei promoter e, poco dopo, il giovane batterista e la sua band vengono ingaggiati da una compagnia di crociere per un lungo tour in alto mare. Da quel momento in poi, Patrizio solca gli oceani sulle navi con la sua band (che ha chiamato Easy Pop – La Storia del Jukebox) seduto dietro i tamburi della sua batteria.

Patrizio suona tantissimo ed affronta i generi di musica più diversi: la sua necessità primaria è avere una batteria versatile, solida e ...
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in grado di sviluppare un suono robusto, aperto, ricco di attacco e performante. Tutto questo lo ha trovato nelle batterie Canopus, il brand nipponico che conta nel suo roster niente di meno che il leggendario Stevie Wonder!

Patrizio oggi adotta una Canopus Birch Series in configurazione 5 pezzi e finitura Natural Mat Laquer: “è una batteria fantastica, la adoro! Ma non solo: sono emozionato… Essere entrato nella family di un marchio come Canopus… quasi non ci credo ancora!”

Canopus Birch Series – Natural Mat Laquer
(Bass Drum) 22”x16” – (Tom) 8”x6,5”- 10”x8”- 12”x8,5” – (Floor Tom) 14”x13”
La Birch Series prevede anche le finiture Black Satin, Rotten Red Mat LQ e Royal Fade LQ (la finitura Blu illustrata qui a lato)

A tuo avviso, Patrizio, quali sono i punti di forza che un drumkit deve avere?
Premetto: amo il made in Japan e per me i giapponesi sono i tedeschi dell’Oriente! Trovo che i tamburi nipponici siano di altissima qualità, nulla togliendo ai grandi marchi statunitensi. Il massimo in quanto alla scelta dei legni ed all’ingegneria meccanica dell'hardware… Non è un caso che tutto questo li ha portati ad essere un’eccellenza nel settore. I punti di forza di un drumkit, per me sono qualità, suono e affidabilità. Ovvero, tutto quello ho a disposizione con la mia nuova batteria Canopus!

Qualche anno fa hai dato vita al progetto EasyPop - La Storia del Jukebox: ovvero, la band con cui giri il globo. Ce ne parli?
EasyPop - La Storia del Jukebox è il sogno della mia vita che finalmente si è avverato. Mio padre mi parlava sempre dei complessi degli anni '60 e mi diceva che suonavano di tutto! Dalle ultime hit italiane ai brani internazionali più conosciuti... ovviamente, allora, tutto fatto a mano! [ride] Visto che questa cosa, nel corso degli anni, è andata un po’ a finire, ho pensato di riportare alla luce il complesso! Sì proprio questa parola... Grazie alle idee e alla grandissima esperienza del Maestro (e mio mentore) Gianluca “Luka” Fiorentini [tastierista e frontman del gruppo] abbiamo creato il EasyPop - La Storia del Jukebox: uno spettacolo in cui il protagonista, oltre che i musicisti, è un jukebox. Si tratta di una riproduzione del mitico Wurlitzer 1015 che ho costruito io. In questo jukebox co sono i titoli di 130 canzoni, che vanno dagli anni '50 agli anni '80, passando per i grandi successi della musica mondiale e per tante belle hit italiane, senza escludere nessun genere o ritmo. Quindi, è proprio il pubblico a scegliere cosa vuole ascoltare. Funziona così: un ascoltatore si avvicina al jukebox, come si faceva una volta al bar, sceglie la canzone che vuole ascoltare, e digita il numero relativo: ad esempio, numero 95=Diana, di Paul Anka. Preme l'invio e, invece di vedere il disco e la puntina che si abbassava su esso, siamo noi musicisti che partiamo a suonare. In questo modo, riusciamo a far ripercorrere al pubblico un’epoca magica della musica, trasformando il jukebox in una sorta di macchina del tempo.

La versatilità, quindi, è un elemento che deve caratterizzare il tuo drumming…
Avendo a disposizione una batteria come la Canopus Birch Series, mi sento tranquillo sotto il profilo dell’affidabilità, della resa e del sound… E poi sono anche gasato dal suo look!










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