UFIP Est.1931, un tributo all'anno della sua fondazione!

Redazione 15 feb 2018
Si chiama Est. 1931 la nuova serie di piatti UFIP che, come suggerisce il suo nome, vuole essere un tributo all’anno in cui l’azienda pistoiese ha preso vita.
[Est. 1931 = fondata nel 1931]

Dopo un lungo processo di ricerca e sperimentazione, e con il vivo contributo di Federico Paulovich, la serie Est. 1931 di casa Ufip si compone di piatti caratterizzati da tradizionali sonorità morbide, scure e asciutte, in grado di inserirsi agilmente nei generi e contesti musicali più diversi.

Realizzati in B20, con la procedura detta Rotocasting, i nuovi Ufip Est.1931 sono piatti estremamente versatili, in grado di emozionare i batteristi impegnati in ogni habitat musicale – dal jazz moderno e tradizionale, al funk, pop, rock – ma anche in tutte quelle situazioni acustiche in cui è richiesto un volume controllato.
 
I Crash sono scuri, morbidi, con un ottimo attacco e un decadimento piuttosto rapido; sovrattoni contenuti e uno spettro sonoro concentrato sulle frequenze basse. I Ride sono estremamente asciutti, perfettamente controllabili, con un ping definito, e facilmente crashabili. Dal canto loro, gli Hi-Hat sono asciutti, con ottima risposta e grande controllo: piatti decisamente versatili.

UFIP Est. 1931 Series 
Crash: 16” – 17” – 18” – 19” – 20”
Ride: 20” ...
l'articolo continua  
– 22”
Ride Sizzle: 21” – Hi-hat: 14”, 15”

Ulteriori informazioni: www.ufip.it

Dichiara Federico Paulovich, noto drummer e docente tra i più stimati:
“Con la serie Est. 1931 il catalogo Ufip giunge a una gamma sonora completa, versatile e moderna. Da qualche anno si discuteva della possibilità di introdurre questa nuova linea ed oggi non potrei essere più soddisfatto del risultato raggiunto. I feedback entusiasti ricevuti allo scorso Namm Show, non hanno fatto che confermare la bontà di questo progetto che ha incontrato infatti il gusto di batteristi dagli stili più disparati... Sono convinto da sempre che UFIP produca alcuni tra i migliori Full Crash sul mercato, ma negli ultimi anni ho avuto modo di constatare che la contaminazione tra i generi musicali ha portato ad un utilizzo sempre più frequente di Fast Crash dal suono molto scuro e trashy, anche in generi più estremi... Con i crash Est. 1931 ci posizioniamo esattamente in quella fascia timbrica, anche se il vero gioiello della serie sono i Ride dalle caratteristiche marcatamente jazz seppur molto versatili: suono scuro, definizione della bacchetta, campana presente e ottima crashabilità. Le due coppie di Hi-Hat, infine, completano la serie alla perfezione con il loro sound dal sapore molto vintage: ideali per pop e jazz.”
 


© 2016 Il Volo Srl Editore - All rights reserved - Reg. Trib. n. 115 del 22.02.1988 - P.Iva 01780160154